Programmi di ricerca europei: una tappa decisiva
Il 10 novembre 2025 la Svizzera ha firmato con l’Unione europea l’accordo quadro EUPA, che stabilisce le modalità della sua partecipazione ai programmi europei di ricerca e innovazione. Le scuole universitarie salutano questa tappa importante per la ricerca e l’innovazione svizzere. L’EUPA ha effetto retroattivo dal 1° gennaio 2025 e resterà in vigore fino al 2028. Per questo motivo, le scuole universitarie svizzere ribadiscono in questa occasione il loro impegno a favore di relazioni stabili e durature con l’Unione europea.
L’European Union Programmes Agreement (EUPA) stabilisce il quadro giuridico, finanziario e amministrativo che consente alle istituzioni, alle imprese e alle organizzazioni di ricerca svizzere di partecipare ai bandi europei alle stesse condizioni degli Stati associati. Esso comprende diversi programmi essenziali per la ricerca e l’innovazione svizzere:
- Horizon Europe, il principale programma quadro di ricerca e innovazione (con un budget totale di 95,5 miliardi di euro), che sostiene la ricerca di base, le tecnologie emergenti e i progetti di collaborazione tra università, imprese e centri di ricerca
- Euratom Research & Training Programme, dedicato alla ricerca nucleare civile, alla sicurezza e alla gestione dei rifiuti radioattivi
- Digital Europe Programme, che rafforza le capacità europee nell’intelligenza artificiale, nella sicurezza informatica, nel calcolo ad alte prestazioni e nella transizione digitale
- EU4Health, programma dedicato alla salute pubblica, alla resilienza dei sistemi sanitari e all’innovazione biomedica, a partire dal 2026
- Erasmus+, programma faro dell’Unione europea per la collaborazione scientifica, la mobilità e la formazione, a cui la Svizzera potrà partecipare a partire dal 2027
- iniziative specifiche come ITER (energia da fusione) e i partenariati tematici europei in materia di clima, energia e mobilità sostenibile, a partire dal 2026
L’accordo offre ai ricercatori e alle istituzioni svizzeri la possibilità di dirigere e coordinare progetti europei di ampio respiro, di essere partner principali in consorzi internazionali e di accedere a strumenti di finanziamento d’eccellenza, come le borse del Consiglio europeo della ricerca (ERC), le azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), che promuovono la mobilità e la formazione delle nuove generazioni scientifiche, o i programmi del Consiglio europeo per l’innovazione (EIC), che sostengono l’innovazione di rottura, le start-up e le PMI ad alto potenziale.
Scuole universitarie per relazioni stabili con l’UE
L’adesione all’EUPA ha effetto retroattivo: la partecipazione della Svizzera è riconosciuta a partire dal 1° gennaio 2025, garantendo la continuità giuridica e finanziaria dei progetti presentati durante la fase transitoria e l’integrazione immediata nei consorzi europei già costituiti. Essa durerà fino al 31 dicembre 2028, in linea con il quadro di bilancio europeo 2021–2027. Il suo futuro dipende dal pacchetto di accordi con l’UE, denominato Bilaterali III. Per questo motivo le scuole universitarie svizzere si impegnano con determinazione a favore di relazioni stabili e durature con l’UE.
Luciana Vaccaro, presidente di swissuniversities:
«Il ritorno della Svizzera nei programmi di ricerca europei segna un nuovo slancio per il suo polo scientifico. Spetta a tutti gli attori della prosperità svizzera impegnarsi affinché questa associazione sia duratura, attraverso relazioni stabili e durature con l’Unione europea.»