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Investimenti indispensabili nell’educazione, nella ricerca e nell’innovazione

Il progetto del Consiglio federale per la promozione dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione (Messaggio ERI) 2025-2028 è caratterizzato dalla preoccupazione per l’intero bilancio finanziario. Nel 2025 il settore ERI dovrebbe pertanto disporre di risorse finanziarie inferiori rispetto all’anno precedente. Di conseguenza, si rischia una riduzione dei servizi e la sospensione di progetti di interesse per il futuro dell’economia e della società svizzera. Particolarmente sotto pressione sono le scuole universitarie cantonali e il settore dei PF, che nei prossimi anni dovranno aspettarsi una crescita significativamente inferiore alla media dei fondi federali.

Berna, 22 aprile 2024 – Il settore dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione (settore ERI) deve affrontare un freno finanziario: secondo la pianificazione del Consiglio federale, nel 2025 saranno investite meno risorse nel settore ERI rispetto al 2024. È la prima volta dagli anni ’90 che le scuole universitarie e le organizzazioni che promuovono la ricerca e l’innovazione disporranno complessivamente di una quantità inferiore di fondi federali rispetto all’anno precedente. Ciò limiterà gli investimenti rilevanti per il futuro nell’educazione, nella ricerca e nell’innovazione. Nel messaggio per la promozione dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione (messaggio ERI) 2025-2028, il Consiglio federale prevede un limite di spesa massimo di 29,2 miliardi di franchi. A causa della situazione di tensione nel bilancio federale, rispetto all’avamprogetto posto in consultazione nella primavera 2024, il Consiglio federale ha ridotto ancora una volta i fondi già scarsi di 500 milioni di franchi. Di conseguenza, invece di una crescita media annua del 2% nominale, per l’intero settore ERI si assiste a una crescita media dell’1,6%. A causa del rincaro previsto, nel periodo di finanziamento si verifica una crescita prossima allo zero o addirittura una diminuzione dei fondi negli istituti superiori.

Mancanza di sicurezza nella pianificazione

Nonostante la riduzione delle risorse finanziarie, gli obiettivi e i compiti ambiziosi che il Consiglio federale definisce con il messaggio ai protagonisti dell’ERI rimangono invariati. C’è una grande discrepanza tra l’aumento dei fondi e gli obiettivi strategici. Di conseguenza, gli attori del settore ERI rischiano di ridurre i servizi e di sospendere progetti di grande importanza per l’economia e la società della Svizzera. Inoltre, il Dipartimento delle Finanze ha già annunciato ulteriori misure di risparmio per i prossimi anni. Si può presumere che il settore ERI ne sarà nuovamente interessato. Pertanto, il limite di spesa massimo del messaggio ERI per gli anni 2025-2028 rimane una grossa incognita. Questa politica di investimento incerta nel settore ERI ha come conseguenza una sicurezza di pianificazione limitata per le scuole universitarie e le organizzazioni che promuovono la ricerca e l’innovazione.

Crescita inferiore alla media nelle scuole universitarie

In questa situazione, le scuole universitarie sono particolarmente sotto pressione, poiché l’aumento dei loro contributi di base nel 2025-2028 non soddisfa le esigenze finanziarie previste per gli sviluppi nell’istruzione e nella ricerca. Secondo il messaggio ERI, per le università tale aumento ammonta in termini nominali allo 0,6%, mentre per le scuole universitarie professionali è dello 0,7%. Si tratta di cifre inferiori al rincaro previsto e che non tiene conto del continuo aumento del numero di studenti. La carenza di personale qualificato richiederebbe piuttosto una promozione mirata di nuove leve. Allo stesso tempo, la mancanza di sicurezza nella pianificazione minaccia la capacità di agire e l’autonomia degli istituti superiori. Ciò mette a repentaglio la qualità dell’insegnamento e della ricerca nelle scuole universitarie.

A partire dal 2025, il settore dei PF dovrà far fronte a tagli di bilancio annuali di 100 milioni di franchi. A ciò si aggiunge una riduzione una tantum di altri 100 milioni di franchi nel 2025. Anche in questo settore assistiamo a una crescita annua inferiore alla media dell’1,2% nominale. Di conseguenza, l’attuazione dei compiti di interesse per l’economia e la società è minacciata e costringe i due PF e i quattro istituti di ricerca nel settore dei PF a sospendere o ridimensionare progetti e iniziative, come ad esempio nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Inoltre, i progetti nei settori dell’agricoltura sostenibile, della salute, dei materiali avanzati e della digitalizzazione devono essere eliminati.

Compiti aggiuntivi nel finanziamento della ricerca

Gli enti di sostegno alla ricerca, il Fondo nazionale svizzero e le Accademie svizzere delle scienze sono citate come prioritarie nel messaggio ERI 2025-2028, ma anche loro sperimentano nel 2025 un calo dei finanziamenti rispetto all’anno precedente. La crescita superiore alla media del Fondo nazionale svizzero (2,5% nominale) è dovuta anche al fatto che quest’ultimo, dopo l’esclusione della Svizzera dal programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione “Horizon Europe”, svolge compiti specifici della Confederazione. La crescita dei fondi del 5% (nominale) registrata nelle Accademie delle scienze riguarda esclusivamente due mandati speciali (Swiss Quantum Initiative e il centro di coordinamento dei dati per la medicina personalizzata) che esulano dai compiti di base. A tal proposito, nel prossimo periodo ERI, le accademie dovranno invece attuare più misure con meno risorse, erodendo ulteriormente il loro finanziamento di base.

Il Parlamento avvia la consultazione

Con questa politica d’investimento nell’educazione, nella ricerca e nell’innovazione, il Consiglio federale rischia di perdere i fattori di successo per il futuro della Svizzera. Nei prossimi mesi il Parlamento discuterà il messaggio ERI 2025-2028 e avrà l’opportunità di adeguare gli investimenti previsti nell’educazione, nella ricerca e nell’innovazione in Svizzera.

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