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Presa di posizione sul messaggio ERI 2025-2028: swissuniversities chiede un solido finanziamento di base per le istituzioni ERI

swissuniversities accoglie con favore l'accento posto dal Consiglio federale sull'importanza strategica dell'istruzione e della ricerca. swissuniversities è consapevole della delicata situazione finanziaria della Confederazione. Tuttavia, ciò non deve portare a tagli sostanziali alle finanze del settore ERI: Gli importi proposti per il messaggio ERI 2025-2028 comporteranno una dolorosa riduzione dei servizi forniti dalle scuole universitarie svizzere. Ciò mette a rischio la qualità delle scuole universitarie e quindi il loro contributo alla Svizzera come luogo attrativo per la ricerca e l'innovazione. La conoscenza è la materia prima più importante del nostro Paese e la chiave della sua prosperità. swissuniversities esorta le autorità pubbliche a garantire finanziamenti adeguati alle scuole universitarie e alle istituzioni che promuovono la ricerca e l'innovazione. Senza questi investimenti, le scuole universitarie non saranno più in grado di garantire né mantenimento né tantomeno lo sviluppo di una formazione, una ricerca e un'innovazione all'avanguardia nel nostro Paese.

Questa evoluzione si manifesta in diverse dimensioni del messaggio presentato.

La crescita complessiva dei crediti alle università e alle scuole universitarie professionali, indicata all'1,6% per il periodo 2025-2028 (Messaggio ERI 2025-2028, Tabella 1) , è spinta al rialzo dalla crescita dei sussidi per gli investimenti edili e le spese locative (Messaggio ERI 2025-2028, Tabella 8). Va tenuto presente che questa crescita dei sussidi agli investimenti è direttamente correlata all’adeguamento al ribasso di oltre il 20% del loro budget nell'anno di riferimento 2024.

I tassi di crescita previsti per i sussidi di base sono in effetti in termini nominali solo dell'1% per le università e dell'1,1% per le scuole universitarie professionali. Tenendo conto dell'inflazione nel periodo 2025-2028, ciò corrisponde a una crescita negativa in termini reali. Tale taglio rappresenterebbe un'ulteriore riduzione dei finanziamenti rispetto allo scenario di crescita più basso - 0,5% in termini reali - previsto da swissuniversities nella sua pianificazione strategica (Coordinamento della politica universitaria a livello nazionale 2025-2028, capitolo 9.2, tedesco / francese), elaborata su mandato del Consiglio delle scuole universitarie. L'inflazione generale e l'aumento dei prezzi dell'energia in particolare hanno un impatto diretto sulle scuole universitarie e l'indicizzazione dei tassi di crescita è imperativa.

Anche la popolazione del nostro Paese sta aumentando. Ciò deve inevitabilmente avere corrispondenza sui sussidi alle scuole universitarie, dal momento che l'accesso agli studi è garantito dal diploma di maturità. Con la crescita annuale del numero di studenti prevista per il 2025-28, pari in media all'1,3% per le Università e all'1,4% per le Scuole universitarie professionali, il tasso di inquadramento peggiorerà con un aumento del rapporto studenti-docenti. 

Le Scuole universitarie, nell’interesse di tutte e tutti, soddisfano gli obiettivi prioritari di mantenere la qualità dell'insegnamento, della ricerca e dell'innovazione, di integrarsi nel tessuto sociale ed economico della Svizzera e di diffondere su vasta scala le conoscenze generate. Inoltre, contribuiscono in modo decisivo a combattere la penuria di personale qualificato, alla transizione digitale e al cambio di paradigma verso l'Open Science, a garantire l'eccellenza nella ricerca e nell'insegnamento, a incoraggiare la relève scientifica, a creare una società sostenibile come pure a promuovere le pari opportunità, la diversità e l'inclusione.

Questi obiettivi sono perseguiti dalle scuole universitarie a beneficio dell'intera società. Proposti da swissuniversities, sono stati fissati dal Consiglio delle scuole universitarie e ora sono sostenuti anche dal Consiglio federale nel messaggio posto in consultazione. Per raggiungerli saranno necessarie ingenti risorse aggiuntive. In questa situazione, la stagnazione o la diminuzione della qualità non possono essere evitati con un tasso di crescita dei sussidi alle università e alle scuole universitarie professionali inferiore al 3,5% in termini reali. Il divario tra le aspettative politiche e la realtà si sta ampliando e in questo contesto le scuole universitarie non saranno più in grado di garantire né lo sviluppo, né il mantenimento dell'istruzione, della formazione, della ricerca e dell'innovazione all'avanguardia nel nostro Paese.

La tendenza è la stessa per i Politecnici federali (PF), con una crescita del contributo finanziario della Confederazione nel periodo 2025-2028 fortemente limitata dalle misure di riduzione dei costi annunciate per il budget 2024. In questo contesto, swissuniversities invita la Confederazione a continuare a garantire un solido finanziamento di base alle istituzioni del settore ERI.

Le misure di riduzione dei costi decise per il 2024 incideranno anche sui bilanci sugli enti di finanziamento della ricerca FNS e Innosuisse, da cui le scuole universitarie svizzere dipendono direttamente per l'acquisizione di finanziamenti competitivi. In questo contesto, è ancora più essenziale garantire una crescita adeguata dei fondi destinati agli enti nazionali di finanziamento della ricerca e dell'innovazione nel periodo 2025-2028, in quanto ciò garantirà un sistema ERI performante e competitivo.

Inoltre, la gestione degli immobili genera costi elevati per le scuole universitarie ed è un fattore importante nella scelta dei luoghi delle loro sedi. In questo contesto, chiedono di ampliare le condizioni per la concessione di sussidi per gli investimenti edili e le spese locative, in modo che le misure di riduzione dell'impatto ecologico degli edifici universitari e le ristrutturazioni di edifici protetti come patrimonio possano beneficiare del sostegno federale. swissuniversities chiede quindi che la LPSU venga rivista in modo che le ristrutturazioni ecologiche degli edifici universitari esistenti - e anche le ristrutturazioni di edifici protetti quale patrimonio, che possono essere molto costose - possano beneficiare di un sostegno federale. Si tratta di una condizione necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici della Svizzera, in linea con la strategia del Consiglio federale.

Queste condizioni dovrebbero essere adattate anche per consentire il sostegno ai progetti di partenariato pubblico-privato (PPP) attraverso sussidi per gli investimenti edili. Sebbene si debba considerare il rischio di mancato recupero in caso di mancato rispetto dell'obbligo di allocazione specifica da parte del partner privato, è necessario stabilire condizioni pragmatiche per eliminare tale rischio, pur consentendo il sostegno a tali progetti, che hanno dimostrato la loro utilità per le autorità pubbliche in altri casi.

Per la prima volta, saranno disponibili finanziamenti ai sensi dell'articolo 47, cpv. 3 LPSU per i progetti della roadmap per le infrastrutture di ricerca nei settori con costi particolarmente onerosi. Le scuole universitarie sono liete delle decisioni della SEFRI sull'assegnazione di questi finanziamenti, che sono attese per l'inizio del prossimo anno. Nell'ambito della sua pianificazione strategica, swissuniversities aveva proposto di distinguere da un lato tra "strumenti" che richiedono infrastrutture e metodi particolarmente costosi e che sono trasversali alle discipline e ai campi di studio, e d’altro lato "discipline" che sono costose a causa del loro focus tematico o del loro contenuto (Coordinamento della politica universitaria a livello nazionale 2025-2028, Allegato 1, tedesco / francese). La CSSU ha ritenuto che gli strumenti proposti non soddisfino i criteri dei settori con costi particolarmente onerosi, ma li ha comunque definiti prioritari per il periodo 2025-2028 e ha raccomandato che i progetti infrastrutturali in questione siano presi in considerazione per il finanziamento sulla base dell'art. 47, cpv. 3 LPSU. swissuniversities ritiene pertanto che la definizione di settori con costi particolarmente onerosi ai sensi dell'art. 40 LPSU debba essere adattata in modo che gli strumenti prioritari possano essere riconosciuti come settori con costi particolarmente onerosi. Lo sviluppo della ricerca multidisciplinare e i cambiamenti nell'uso e nello scambio di dati hanno aumentato negli ultimi anni la necessità di infrastrutture di ricerca condivise tra discipline e campi di studio, e si prevede che questa tendenza continui.

Per quanto riguarda i programmi europei di ricerca e istruzione, swissuniversities ritiene che sia necessario indicare chiaramente l'obiettivo dell'associazione e impegnarsi a mettere a disposizione le risorse attraverso un credito aggiuntivo in caso di associazione. Il ritorno alla piena associazione relativa ai programmi europei di ricerca e istruzione rimane imperativo per le scuole universitarie svizzere. Iniziative come la European Excellence Initiative illustrano il rischio che le scuole universitarie svizzere perdano i contatti se la Svizzera non è pienamente associata. Nel frattempo, è fondamentale che le misure transitorie volte a mitigare il mancato accesso a Horizon Europe continuino a essere pienamente finanziate nella loro forma attuale. A questo proposito, è indispensabile che i costi indiretti della ricerca o l’overhead siano finanziati allo stesso livello dei programmi europei. Purtroppo, questo non è il caso delle misure transitorie messe in atto dal FNS e da Innosuisse per mitigare la mancata associazione della Svizzera a Horizon Europe, e questo tasso di overhead insufficiente penalizza le istituzioni competitive che ottengono numerose sovvenzioni e devono finanziare questi costi indiretti con altri budget.

In questo contesto, anche la partecipazione delle scuole universitarie svizzere all'iniziativa delle Alleanze universitarie europee è fondamentale, in quanto consente loro di rimanere in contatto con partner di importanza strategica e di sviluppare con loro progetti comuni. Tuttavia, ciò non deve andare a scapito della mobilità, in cui la Svizzera ha già perso molto terreno rispetto a Paesi comparabili. swissuniversities chiede quindi alla Confederazione di garantire la partecipazione delle scuole universitarie svizzere alle Alleanze europee senza ridurre il budget necessario per la mobilità degli studenti.

Infine, swissuniversities attribuisce particolare importanza al fatto che le diverse sensibilità del settore universitario siano adeguatamente rappresentate all'interno della CSSU; per questo motivo chiediamo un terzo seggio in seno alla CSSU.

Alcune di queste richieste comportano modifiche alla LPSU. Siamo convinti che siano pertinenti e che contribuiranno a migliorare il coordinamento della politica universitaria a livello nazionale e l'uso efficiente dei finanziamenti pubblici.

I cervelli costituiscono la materia prima più importante del nostro Paese e la chiave della sua prosperità. swissuniversities esorta le autorità pubbliche a garantire finanziamenti adeguati alle scuole universitarie e alle istituzioni che promuovono la ricerca e l'innovazione. Senza questi investimenti, le scuole universitarie non saranno più in grado di garantire né mantenimento né tantomeno lo sviluppo di una formazione, una ricerca e un'innovazione all'avanguardia nel nostro Paese.

 

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